Ottimizzare le prove del coro? Si può fare!

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Quante volte abbiamo sentito il nostro direttore di coro lamentarsi del poco tempo a disposizione per cantare durante le prove? Chiunque abbia una minima esperienza nel settore sa bene di cosa stiamo parlando. Per questo abbiamo deciso di aiutarvi, direttori e coristi, traducendo un video in cui Deke Sharon, di cui già vi avevamo parlato in un altro blog post, da preziosi consigli su come ottimizzare il tempo di cui si dispone per provare insieme. Consigliamo comunque di dare uno sguardo al video originale, Deke vi farà morire dal ridere!

Buona lettura!


“Ciao a tutti i direttori del mondo, sono Deke Sharon e sono qui per dirvi che si, capisco la vostra frustrazione! Ci sono risorse limitate a questo mondo che hanno grandissima importanza per tutti noi.. non parlo di acqua, non parlo di cibo ma parlo del tempo che abbiamo a disposizione per le prove! Abbiamo bisogno di più tempo! Sappiamo tutti quanto sia difficile: c’è chi va a scuola e ha degli orari da rispettare, chi va all’università e ha solo un paio di sere alla settimana, chi è adulto e ha semplicemente una vita, dei figli, una famiglia, un lavoro..così rimane uno spazio davvero piccolissimo di tempo libero. La soluzione è quindi quella di ottimizzare ogni singolo momento della prova che si fa insieme. Ho un programma fatto di 4 punti per realizzare questo scopo:

1. Iniziare in orario. Abbiamo bisogno di ogni minuto a disposizione, quindi è importantissimo che la prova inizi in orario. Se la prova è stabilita per le 19:00, il direttore comincerà alle 19:00 in punto! Bisogna essere precisi ed evitare anche di “richiamare all’ordine” i presenti. Si inizia direttamente a cantare, magari un brano che avete già iniziato a studiare: “Ok, ragazzi, dall’inizio..1,2,3!”  Tutti improvvisamente si sentiranno spaesati, ma è importante che provino questa sensazione già alle 19:01, senza aspettare che sia passata nel frattempo metà della prova. Se i coristi si rendono conto che si inizia puntuali, non arriveranno più in ritardo neanche in futuro per non doversi vergognare di interrompere un brano iniziato!

2. Niente esercizi di riscaldamento della voce. Non preoccupatevi, la vostra voce è sufficientemente riscaldata, a meno che non facciate le prove alle 5 o alle 8 della mattina! Alle 7 di sera le persone hanno già passato l’intera giornata a parlare, urlare, cantare alla radio..la loro voce ha già avuto modo di riscaldarsi, è solo tempo perso! Se avete nel coro dei controtenori [nrd voci molto acute e rare, tipiche dell’età barocca], sappiate che comunque 45 minuti di esercizi di riscaldamento non basterebbero, quindi tanto vale non perdere tempo! Iniziando in orario e evitando gli esercizi di riscaldamento già si risparmiano almeno 20 minuti di tempo. Se ci si rende conto che c’è bisogno di lavorare su qualche piccolo aspetto che di solito si vede durante gli esercizi, potete farlo direttamente durante le prove vere e proprie, quando le persone sono già concentrate.

3. Le comunicazioni si fanno a fine prova. Lasciate tutti gli annunci, le discussioni economiche e le conversazioni di vario genere per ultime. Se infatti iniziate a parlare di un qualunque argomento all’inizio della prova vi porterà via almeno 20 minuti, mentre se fatta alla fine ne durerà al massimo due (tutti vorranno andare a casa). Prendiamo ad esempio una discussione su, non so, sul colore blu delle magliette: tutti inizieranno a dire la loro opinione e sarà difficilissimo fermare il flusso. Questa non è musica e il direttore non ne ha certo bisogno! Piuttosto proseguite la discussione via email, ma non sprecate il tempo che avete per cantare tutti insieme.

4. Le opinioni si esprimono dopo che si è imparato. Ogni direttore ha un’opinione, anche l’arrangiatore del brano, e pure ciascuno dei coristi. Il problema è che se si comincia a considerare ogni parere nel bel mezzo del processo di apprendimento, alla fine non si concluderà niente. Quello che bisogna fare è dire a ciascuno di tenere per sé la propria idea finché non è finito il momento dello studio, altrimenti si finirà ad analizzare ogni singolo aspetto del problema in maniera inconcludente. Una volta imparato il brano secondo una precisa visione (quella di Bach, dei Beatles, la propria) si potrà avere una visione molto più chiara del pezzo e ci si potrà concentrare sulle modifiche da apportare, secondo i differenti contributi. Il processo di apprendimento è  il più delicato e complesso, la priorità va data a fissare nella mente dei coristi le note e il ritmo. Anche perché tutti sanno quanto la peculiare visione di un artista spesso differisca dalla realtà con cui si lavora.

Seguendo questi piccoli accorgimenti si potranno risparmiare circa 30 minuti di tempo a prova, più di 4 ore al mese e almeno qualche giorno se considerato in un anno. Il tempo a disposizione per le prove da scarso che era, magicamente vi sembrerà aumentare!”

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