Direttrici di coro, siate voi stesse!
La seconda donna che Koral ha incontrato per parlarci del suo essere donna e direttrice di coro è Maria Teresa Tramontin, già nota ai nostri lettori perché di lei abbiamo scritto per raccontare del progetto del Coro degli Stonati de La Verdi di Milano e di quello nato nel Carcere di San Vittore. Oltre a questi due cori Maria Teresa dirige anche il Coro di Voci Bianche de La Verdi, per questo ci è sembrata una voce più che autorevole per parlare di direzione corale al femminile.
Sicuramente in Italia ci sono meno direttori donne d’orchestra e questo è generalizzato in tutti i paesi, ma ritengo che non sia così in Italia per quanto riguarda la direzione corale.
Penso che nell’ambito lavorativo in generale la donna si senta in dovere di stare più vicino alla famiglia ed è per questo che tutto ciò che potrebbe allontanarla eccessivamente da essa diventa un deterrente per la sua carriera. Questo purtroppo è uno scoglio che la società femminile non riesce ancora a superare quindi, nonostante il desiderio di espansione lavorativa in tutti gli ambiti, ha ancora un ancoraggio troppo profondo alle responsabilità che ritiene siano primariamente della donna, dando così spazio agli uomini nell’occupazione di posizioni che la società reputa come principalmente maschili. Non si tratta quindi di capacità, ma di legame a dei vincoli che pian piano la donna dovrebbe superare dando anche all’uomo la possibilità (e non solo l’obbligo) di vivere la famiglia da padre e marito a tutti gli effetti con le stesse responsabilità.
Non sono mai stata discriminata nel mio lavoro e sono sempre stata me stessa, con i miei pregi e i miei difetti, senza cercare di impormi con la forza e l’aggressività temendo di non essere considerata all’altezza perché donna, ma, al contrario, mettendo in luce proprio le mie caratteristiche caratteriali e professionali di donna.
La donna in generale è molto empatica e riesce a raggiungere l’animo delle persone piuttosto istintivamente. Nota le variazioni di umore e i cambiamenti espressivi del prossimo in modo naturale. Ha inoltre notevoli capacità di ascolto. Tutte queste caratteristiche, associate alla professionalità che deve essere adeguata rendono la donna che dirige un coro il Maestro ideale.
Auguro alla donna che decidesse di diventare Direttore di Coro di rimanere se stessa, di non dimenticare mai le motivazioni che l’hanno spinta a percorre questo cammino, di non fare che l’aggressività scavalchi la propria dolcezza e femminilità per il timore di essere considerata donna e di fare della Musica l’alleata, la complice e l’amica più fedele su cui immergersi quando si cercano risposte. Noi siamo donne, la nostra gestualità nel dirigere non sarà mai (o quasi) uguale a quella maschile, sarà semplicemente diversa. A parità di capacità e competenza non siamo né inferiori né superiori ad un Direttore uomo, abbiamo naturalmente caratteristiche diverse e siamo noi che dobbiamo esserne consapevoli senza cercare di trasformarci in qualcosa che non siamo. Se qualcuno poi in ambiente lavorativo cercherà di discriminarci auguro a tutte di non lasciarsi intimorire portando alla luce subito il problema senza partire dal presupposto di non essere ascoltate.