Beer Choir: quando il coro si trasferisce al pub

Posted by in Cantare insieme, Coro, Internazionale

Se mai ci fosse bisogno di una scusa per ritrovarsi a cantare mentre si degusta birra artigianale, Mike Engelhardt, nativo di Woodstock, ha trovato come renderla addirittura credibile. E’ infatti sua l’idea di fondare, nel 2015, il Beer Choir, letteralmente “Coro della birra”, per unire le sue due grande passioni: la birra (artigianale, s’intende) e il cantare insieme.

Michael è un innovativo compositore freelance che vanta collaborazioni con grandi artisti tra cui Abraham Laboriel (bassista, tra gli altri, di Michael Jackson e Stevie Wonder) e Patti Austin (cantante statunitense vincitrice dei Grammy Awards nel 2008), ma è soprattutto un direttore di coro entusiasta del suo lavoro.

“Quando compongo – racconta nel sito del coro – cerco sempre di creare qualcosa che sia accessibile ad un pubblico il più vasto possibile, senza però rinunciare alla qualità artistica e questo si collega in molti modi all’iniziativa del Beer Choir. L’idea che ci sta dietro può sembrare, ad un primo sguardo, molto semplice: incontrarsi con gli amici, bere buona birra, ridere e cantare insieme in un modo più o meno strutturato. Ma in realtà c’è molto di più. Il Beer Choir è infatti:

  • Un modo per portare il canto corale al grande pubblico (invece di chiedergli solamente di venire ai concerti).
  • Un’opportunità per le comunità locali di fare un’esperienza di canto di gruppo che non richieda un impegno serio e di lungo periodo.
  • Un mezzo per incontrare e conoscere persone del proprio vicinato.
  • Un modo per portare sempre più persone a cantare insieme. I benefici a livello fisico ed emotivo sono provati da tantissimi studi!
  • Un’occasione per supportare l’economia locale e, nel caso in cui il Beer Choir si tenga in un birrificio, la possibilità di apprezzare e premiare l’artigianalità dei mastri birrai, artisti essi stessi.”

Ecco allora che si capisce come quella iniziale, sia solo l’approssimazione di un’idea e un progetto ben più ampi: trovare un modo per contagiare con il canto corale altri gruppi di persone. Per Mike, vero e proprio appassionato delle birre artigianali, lanciare un Beer Choir, era sicuramente un passaggio naturale, ma la sfida è aperta agli addicted di qualunque cosa.

“Sarebbe bellissimo – aggiunge – veder nascere altri “Tribal Choirs” come un Coro del Caffè o un Coro dello Yoga..purché contribuisca a quella che io credo sia la mia missione principale: portare il coro alle persone!”

 

Quindi, chiunque voglia unirsi a questo vero e proprio movimento è ben accetto. Nel frattempo, le varie “succursali” del Beer Choir, che ha il suo quartier generale a St.Louis nel Missouri, si stanno moltiplicando in tutti gli Stati Uniti e ci si aspetta che presto arrivino anche da noi, in Europa.

Da questa esperienza prende le mosse un evento ancora più grande di cui Mike è direttore artistico, si tratta de “The singing city“, un’associazione non-profit che ha lo scopo di far cantare tutta la città di St.Louis per una notte intera una volta l’anno. La scusa è quella di vincere il record mondiale di numero di persone che cantano insieme un brano, per diventare un segno di speranza e unità per tutta la comunità.

Le idee per il futuro sono tante, non resta che iniziare a cantare e..brindare! Cheers!

 

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