10 modi in cui il coro ha cambiato la mia vita

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Heather Windley, 20 anni, è una delle tante voci che popolano la piattaforma americana The Odyssey, nata per dare visibilità, tramite i social media, ai racconti dei giovani di tutto il mondo riguardo gli aspetti più diversi. Heather è entrata in un coro a 4 anni e da quel momento la musica ha letteralmente conquistato la sua vita. Nell’articolo “10 ways choir enhanced my life“, uscito l’8 dicembre e di cui riportiamo la traduzione in italiano, racconta di come la sua esperienza da corista abbia positivamente influenzato la sua vita, regalandole viaggi, amici, fiducia in se stessa e, tra i doni più grandi, la passione per la musica.

E voi, cosa mettereste nella vostra lista?

Heather Windley

Heather Windley, blogger e corista americana. Photo Source: http://theodysseyonline.com/author/heatherwindley.

“Le vacanze di avvicinano e io non possono che sentirmi triste per il fatto che quest’anno non faccio parte di nessun coro. Il mese di dicembre per un corista è sempre pieno di eventi e quasi non mi sembra che stiano arrivando le feste senza il solito abuso di té per proteggere la gola e il continuo passare da un concerto all’altro. Per la prima volta in 14 anni ho deciso di prendermi una pausa dal caos che da sempre assorbe così tanto della mia vita. Il coro infatti è più di un semplice corso, di un club, di un hobby. Per me è stato uno stile di vita. Onestamente non riesco a ricordare un momento in cui non facessi parte di un coro (forse perché avevo 4 anni quando ho iniziato!) e solo adesso realizzo quanto non avrei voluto fare diversamente. Il coro mi ha fatto conoscere il mio primo amore: la musica. Nello specifico, il cantare. Questa passione mi ha preso sempre di più e ci sono volute tante lezioni di canto e di pianoforte per sostenerla. Adesso darei qualunque cosa per fare ancora le alzatacce con alcune delle persone che più mi sono care (anche se fosse per esercitarsi sulla lettura a prima vista, decisamente uno degli esercizi peggiori). Ho provato quindi a raccontare 10 modi in cui il coro ha influenzato la mia vita.

1. Ho imparato l’importanza della dedizione

Quando diventi membro di un coro ti assumi l’impegno di presentarti ad ogni prova perché ci sono persone che contano sulla tua presenza. Durante gli ultimi anni di liceo facevo parte di tre cori: quello scolastico, quello della mia parrocchia e in più avevo un gruppo a cappella. Ero anche presidente del coro della mia scuola e questo, come si può immaginare, voleva dire gestire le necessità del gruppo, le application da fare per le varie università e lo strano sentimento di frustrazione verso gli studi da intraprendere  tipico di quegli anni. Nonostante tutte le cose cui dovevo pensare sapevo però che non potevo saltare neanche una prova. Questo mi ha insegnato ad organizzare bene il mio tempo e a prioritizzare i miei impegni in base a ciò che era davvero importante.

2. Mi ha dato la possibilità di cantare quotidianamente

La musica fa bene all’anima. Ormai ho sviluppato una sorta di dipendenza: o ascolto musica, o canto io stessa (ovvero faccio finta di essere una star di Broadway mentre faccio la doccia o sono in macchina) o passeggio con una canzone fissa in testa. Il coro mi ha dato la possibilità di cantare tutti i giorni e per questo gli sono davvero molto grata.

3. Mi ha insegnato che “strano è buono” 

In tutti i cori di cui ho fatto parte facevamo degli strani esercizi per scaldare la voce. Ci sembrava quasi che più fossero strani, meglio avremmo cantato. Questo probabilmente perché dopo che hai cantato mille volte “99 nuns intern in an Indiana nunnery” e “ma may me moe ba ba ba ba ba ba ba” o dopo che sei stato costretto a “sbadigliare in modo melodico”, sei pronto ad affrontare praticamente qualsiasi cosa.  A volte è anche capitato di massaggiarci reciprocamente prima di cantare, che era strano e imbarazzante, ma molto rilassante.

4. Ho sviluppato strani modi di comunicare

Durante le prove il direttore spesso ferma il coro per far notare qualche errore o per ripassare alcuni passaggi insieme a una determinata sezione e ci si aspetta che nel frattempo gli altri stiano seduti in silenzio, ascoltino o riflettano sulla loro parte. Per me questo era il momento in cui cercavo con lo sguardo i miei amici non “a portata d’orecchio” e iniziavo a comunicare facendo degli strani gesti con le mani o provando a farmi capire con il labiale. Ovviamente non erano sempre metodi efficaci, così finiva spesso in uno scatenarsi inappropriato di risate e in occhiate severe da parte del direttore.

5. Adesso conosco tantissime battute “da corista”

Uno dei miei amici si riferisce ancora a me con il soprannome “il matto sulla collina” che ha preso da un pezzo jazz che cantavamo da piccoli. Il coro è sempre composto da persone di tutte le estrazioni sociali e questo porta a divertenti interazioni e altrettanto divertenti battute.

“Le capacità interpersonali che ho sviluppato all’interno del coro non le ho sviluppate in nessun altro ambito della mia vita.”

6. Ho scoperto il potere che ha l’essere uniti

Lavorare in gruppo è una di quelle cose che ti viene insegnata fin da piccolo, quindi non era un concetto per me totalmente nuovo quando ho iniziato la mia esperienza di corista. Ma le capacità interpersonali che ho sviluppato all’interno del coro non le ho sviluppate in nessun altro ambito della mia vita. Infatti quando un gruppo di persone riesce a stare insieme e sopportare lo stesso carico di lavoro per poter fare una bella esibizione, si crea un inevitabile senso di intimità tra le persone.

7. Mi ha dato l’opportunità di viaggiare

Con uno dei cori di cui facevo parte, avevo modo di fare ben due tour estivi. Abbiamo viaggiato per tutta l’East Coast, fatto concerti in posti magnifici e soprattutto abbiamo passato davvero tanto tempo tutti insieme. Ne abbiamo combinate di tutti i colori e devo dire che i ricordi più belli che ho della scuola sono proprio legati a questi viaggi. Per dare qualche esempio: sono caduta da una canoa poco prima di un concerto nel New Hampshire, e una volta a New York ho passato la notte nella camera di una ragazza che era letteralmente ossessionata dalle anatre, il che implicava la sveglia con il verso delle anatre e più di 200 anatre di peluche che circondavano il mio letto.

8. Ho acquisito fiducia in me stessa

Quando ho iniziato a cantare in un coro ero una bambina timida e mi ricordo che più che cantare muovevo le labbra, cosa che tradiva un po’ il senso del mio essere lì. Per fortuna è durato solo pochi mesi, ma comunque non mi sono sentita troppo sicura di me da permettere ad altre persone di sentire la mia voce da sola finché non ho fatto la mia prima audizione all’ottavo anno. Da quel momento ho iniziato a prendere lezioni di canto e mi sono letteralmente innamorata del cantare di fronte ad un pubblico. Ricordo la prima volta che ho avuto una parte da solista e quanto mi sentissi bene per essere stata così coraggiosa. Adesso non ho alcun problema a cantare in presenza di altri, ma so che lo devo solo agli anni di esperienza nel coro.

9. Mi ha insegnato un modo unico di esprimermi

E’ difficile descrivere cosa si prova nel momento in cui, durante l’esecuzione di un pezzo, un accordo viene cantato in modo intonato e un brivido ti percorre la schiena. C’è una perfetta chimica e tutti si sentono uniti dall’aver creato un suono che può venire solo da pura emozione. Un concerto è un’occasione in cui puoi impiegare la tua energia per generare qualcosa di bellissimo. E’ un momento come non ne esistono altri per comunicare un sentimento ed esprimere te stesso.

10. Quelle persone sono diventate parte della mia famiglia

Non sono del tutto certa di essermene resa conto mentre ne facevo parte, ma il coro ha portato nella mia vita persone che erano più che amici: erano il mio sostegno quotidiano e, che ci piacesse o no, ci facevamo carico l’uno dell’altro. Il coro è stata una costante di tutta la mia vita, quindi anche le persone che vi erano coinvolte sono diventate una costante. Considero molte di queste amici per la vita e so che posso ancora contare su di loro per qualsiasi cosa. Il legame che abbiamo costruito negli anni è una delle cose per cui sarò per sempre grata. E’ bello coltivare una passione comune all’interno di un gruppo in cui ci si prende cura così profondamente l’uno dell’altro.

Quindi, se non avete mai avuto il piacere di essere parte di un coro, vi consiglio vivamente di provare! Può solo migliorare la vostra vita come ha fatto con la mia.”

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